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Come l’acqua nella sete

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Luoghi templi orme, il tuo paese

delle nevi raggiunte in solitudine

nel sottovoce delle ore scure

della notte. È la musica,

che sta tutta in una mano,

dal polso alle dita,

le più sottili pulsazioni,

poi si chiude, per calmare..

 

Un passo solo, e sei lontano, mille

rimani qui vicino,

nel vuoto che m'illumina

può entrare il tuo silenzio,

come l'acqua nella sete ed io

ripiego nel pozzo, medicando le mani

passando una garza, lieve..

 

Alito appena, sai ?

Accompagnando la respirazione

come un bimbo

per dissolvermi con essa

nella fascia della vita,

mangiando corpi celesti,

il sigillo delle nozze

tra il quotidiano e il paradiso

si riscalda, un umile ruscello

come un'erba dal nulla

 

mi guardo, nuda dalla luce,

al buio penetrando per un poco,

porto con me ciò che non ho preso,

l'ineffabile segreto della lingua

dell'amore, che non ha ritorni

 

la lingua sacra, resta,

alla propria dolcezza,

il succo che la riempie,

e appena giunto all'orlo

già ricade, e s'innamora

felice

 

Così mi toccano le tue mani

come se il tempo ricominci

amanuense del giorno

di luce carnale, belva,

per viaggiare nella gioia

della tua verità,

la lucciola è a un passo da me,

come persa nella notte, tuttavia

la vedo palpitare dove muore

la fiammella

diventa un pulviscolo di stelle,

nel tuo nome

 

chino gli occhi, più sola, più mia

per rifare il salto, daccapo,

poggiando le punte dei piedi,

un punto, un contatto leggero

poi…ho trovato proprio te,

una bambina,  figlia dell'uomo.

Non ti eri persa, hai tolto,

quando pensavo di trattenere,

facendo nascere il mio destino,

nella posa del vino, dei sogni

la vita.

 Antonio Ciavolino - 11/11/2014 17:13:00 [ leggi altri commenti di Antonio Ciavolino » ]

Molto apprezzato lavoro. Complimenti!
Leggerti e ascoltarti è carezza di parole e di toni. Non si può non rileggere, riascoltare.

 Silvia De Angelis - 11/11/2014 12:42:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

.....bellissimo quel "dell’amore che non ha ritorni", in un cantico
poetico, che emoziona tantissimo per la sua particolare densità.
Sempre bello leggerti, Amina, buon pomeriggio,silvia

 Lorenzo Mullon - 11/11/2014 09:36:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

bisogna sgomberare la notte
liberarla dai templi
cancellare le orme
ripulire la musica
svegliarsi dal sonnambulismo delle ore scure

per trovare la realtà e guarire dobbiamo fare come l’acqua nella sete


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